Flit


La stanza da letto della mamma e del papà, a Villabalzana, aveva le pareti coperte da carta da parati. 

Era carta molto vecchia: ricordo che era disegnata con linee ondulate che parevano scendere dal soffitto, come cortine di fili rosa mosse dal vento. Forse un tempo era bella, ma a me sembrava solo sbiadita, polverosa e disordinata. Tra quei disegni si nascondevano le bestiole che, ogni sera, all’imbrunire, mi mandavano a cacciare col Flit, come allora si indicava il DDT. 

Non mi facevo problemi a spruzzare il veleno pensando alle zanzare; anzi, mi piaceva immaginarmi vestito con le braghe bianche, la giubba rossa e un alto cappello in testa, come i soldati in marcia armati di pompa che erano raffigurati sulla mia pompa da guerra. 

Mi dispiaceva però accoppare i ragni; come me, quelli magari andavano a caccia delle zanzare da acchiappare quando s’appoggiavano sui muri. Ottima alleanza tra me e i ragni … ma alla mamma facevano paura, come fossero tutti bestiacce velenose, e dunque pericolose. 

Mi piaceva anche guardare i centopiedi: esili, delicati, veloci. Cercavo di capire come si muovevano le loro zampine, che mai si toccavano l’una con l’altra, nemmeno durante le corse più disperate. Erano dimostrazione di magia! Più volte avevo cercato di farmeli salire sulla mano, per studiarli meglio, ma a toccarli malamente quasi si spezzavano: sembravano fatti di vetro.

Il letto della mamma e del papà era altissimo, ed elastico. Sotto al materasso c’era una ottomana riempita con centinaia di molle cigolanti. Mi piaceva saltare su quel lettone; i miei esercizi da circo erano accompagnati dall’orchestra delle molle. La mamma invece s’arrabbiava: è il letto dei tuoi nonni, devi averne rispetto - continuava a ripetermi. 

Certo che ne avevo, di rispetto, anzi, lo amavo quel lettone, che la sera, prima di coricarmi,  diventava il mio campo da gioco preferito, in barba al Flit, alle zanzare, ai ragni e ai centopiedi, che la mamma cercava inutilmente di scoprire sulla vecchia carta da parato, sopra al letto dove di lì a poco sarebbe andata a dormire.


Franco




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