Vascello


Mi spiace da morire … non ne ricordo più il nome. Eppure era uno degli amici più stretti di Carlo: ci si incontrava quasi ogni giorno alla spiaggia del Poetto, e con lui si giocavano partite accanite a dischetti mettendo sempre in palio una birra in caraffa mescolata con gazosa e cubetti di ghiaccio.

Un giorno arrivò con una barca legata al tetto della macchina. Era di legno, disegnata e costruita da lui con pazienza e maestria, seguendo un modello scovato su di un libro recuperato nella biblioteca della Facoltà di Lettere in cui insegnava. Una barchetta, piccolina, ma bellissima, con il fasciame incastrato alla perfezione, con tanto d’albero e di boma, e con deriva mobile che dava sicurezza alla navigazione anche di bolina, con vento teso. 

Non capivo nulla di tutte quelle parole del gergo marinaro, ma guardavo a bocca aperta quella meraviglia e con stupore il suo costruttore. 

Monta su, dai, che tra qualche giorno sarai in Continente, dove queste cose te le potrai solo sognare.

Fu terrore allo stato puro! Già salire nel vascello fu un’impresa, issato a bordo a forza di braccia dal comandante e spinto per il sedere da mio cognato, subito arruolato come marinaio tuttofare. 

La Sella del Diavolo si avvicinava pericolosamente; eravamo quasi ad un chilometro dalle sue rocce strapiombanti quando cominciai a chiedermi se il nocchiero sarebbe stato in grado di evitarle. 

Ci riuscì, elegantemente, e con altrettanta eleganza riportò la prua verso la spiaggia da cui eravamo salpati. 

A cento metri dall’approdo ammainarono la vela, recuperarono la deriva, mi piazzarono una cima in mano e mi buttarono a mare come fossi un ancorotto. 

Sentii che stavo per morire. Provai a gridare che non sapevo nuotare. 

Metti i piedi a terra, respira, e tieni ferma la barca, mi risposero. 

Scoprii che l’acqua mi arrivava al petto, e mi vergognai da morire.

Quel giorno dovetti pagare birra e gazosa; sorridendo, mi giurarono che non avrebbero raccontato a nessuno (forse era nessuna) la mia disperazione gridata coram populo, pur avendo una cima stretta in mano, a pochi metri dal bagnasciuga.


Franco


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