Atlante Forse ne aveva favoleggiato già il maestro Lucio, alle elementari. Di sicuro alle medie avevo studiato che erano tra le montagne più importanti della Terra. Altissimi, barriera contro i venti dell’oceano, creavano il deserto dietro a sé. I monti dell’Atlante mi erano rimasti impressi nella mente, e nel cuore. Mitici, come il loro nome, quello del Titano condannato a reggere la volta del cielo sulle proprie spalle. Mostrandogli la testa di Medusa, fu Perseo a pietrificare Atlante, che divenne la catena di monti di fronte all’oceano. A differenza dei venti, pur se a fatica, ho superato la catena dell’Atlante attraverso un valico posto a 2400 metri, come il passo Pordoi. Ricordo ancora il freddo birbone, e la vista mozzafiato che da un lato spaziava fino al blu dell’oceano e, dall’altro lato, verso l’oro sconfinato del deserto sassoso del Sahara. Salendo verso il valico mi stupivo per i colori delle rocce, una tavolozza in cui si stemperavano cent...
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