Bacco e tabacco Nel libro XIV dell’Odissea, Omero narra dell’incontro di Ulisse con il porcaro Eumeo e coi suoi aiutanti. Vestito di stracci e con le sembianze di un vecchio, Ulisse racconta della guerra combattuta sotto le mura di Troia e poi del suo travagliato viaggio verso la patria lontana. Il vino gli scalda il cuore e gli scioglie la lingua. Omero così lo fa parlare: “ … è il vino che me lo comanda, il vino che rende folli e spinge anche gli uomini più saggi a cantare, a ridere scioccamente, a danzare; e fa venir fuori discorsi che sarebbe meglio tacere. Ma, poiché ho cominciato a chiacchierare, non mi fermerò …” Otto secoli prima di Cristo, Omero dunque esaltava la benevolenza di Bacco e sottolineava la capacità del vino d...
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Visualizzazione dei post da maggio, 2025
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Valori Il tempo è prezioso come l’oro ! - sosteneva il papà, che a me sembrava fosse sempre di corsa. Io volavo subito ad ammirare la pendola appesa al muro del salotto, l’orologio più grande della casa, e mi domandavo quanto potesse valere. Per questo invidiavo lo zio Orio, che aveva il negozio pieno di orologi: doveva essere ricchissimo! Chi ha tempo non perda tempo ! - mi diceva invece la mamma fissandomi coi suoi occhi azzurri come il ghiaccio facendomi capire che, tra i suoi figlioli, io ero il peggior perditempo, con la testa sempre tra le nuvole … ergo , destinato alla povertà. Il vero significato di questa affermazione me la chiarì Seneca, quando lo incontrai al liceo. Il suo pensiero, scritto con perfetta sintesi latina, mi parve subito chiarissimo e la traduzione mi riuscì alla perfezione. Ottenni un ottimo voto e la lode del professore. Ricordo che il filosofo, già duemila anni fa, sosteneva che la gente, restia a prestare il proprio denaro, si dimostrava...
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Memoria Apelle figlio di Apollo / fece una palla di pelle di pollo / … tutti i pesci vennero a galla / per vedere la gran palla / di pelle di pollo / fatta da Apelle figlio di Apollo … Ho memoria di aver ascoltato per la prima volta questa filastrocca recitata dal papà, che mi teneva tranquillo dondolandomi sulle sue ginocchia. Ricordo poi che Dario ed io la si ripeteva a gara, come fosse uno scioglilingua, rincorrendoci tra i campi e i prati di Villabalzana. Molti anni più tardi scoprii chi era questo fantomatico Apelle. Me lo fece intendere, al Liceo, il professore di storia dell’arte: forse con un pizzico di ironia, a lezione disse che Apelle fu l’unico artista a conquistare fama imperitura pur non avendo lasciato ai posteri alcuna sua opera! Leggendo tra i libri dello studio del papà, scoprii che Apelle era stato il sommo pittore greco, ideatore, tra l’altro, della tecnica dell’affresco; le sue opere, però, erano letteralmente finite in polvere. A lezione ne par...