Bacco e tabacco


Nel libro XIV dell’Odissea, Omero narra dell’incontro di Ulisse con il porcaro Eumeo e coi suoi aiutanti. Vestito di stracci e con le sembianze di un vecchio, Ulisse racconta della guerra combattuta sotto le mura di Troia e poi del suo travagliato viaggio verso la patria lontana. Il vino gli scalda il cuore e gli scioglie la lingua. Omero così lo fa parlare:

“ … è il vino che me lo comanda,

il vino che rende folli e spinge anche gli uomini più saggi

a cantare, a ridere scioccamente, a danzare;                                         

e fa venir fuori discorsi che sarebbe meglio tacere.

Ma, poiché ho cominciato a chiacchierare, non mi fermerò …”

Otto secoli prima di Cristo, Omero dunque esaltava la benevolenza di Bacco e sottolineava la capacità del vino di portare alla gente un poco di sollievo dalle pene quotidiane e un momento di spensieratezza. 

Nella stessa maniera più volte ne tratta la Bibbia, mentre la storia dimostra gli sforzi dell’umanità di dotarsi di vini sempre più abbondanti e di migliore qualità. Una decina d’anni fa, ad esempio, vennero ritrovati in Sicilia, nei complessi cunicoli scavati nel cuore calcareo del monte San Calogero, detto anche Kronio, dal nome del padre di Zeus che lì abitava, dimostrazioni evidenti del processo di vinificazione con l’uso di giare maiolicate risalenti all'Età del Rame, vale a dire all’inizio del IV millennio a.C. 

Sono queste le più antiche testimonianze che in Europa si curava l’arte raffinata della fermentazione  controllata del succo dell’uva.

Alcuni secoli più tardi, in età imperiale, Roma affinò nuovi e più efficaci metodi di produzione e di conservazione del vino, che in ogni provincia d’Europa, d’Asia e d’Africa divenne bevanda di uso quotidiano, con vasti territori destinati alla viticoltura e stupende strutture progettate per la perfetta vinificazione. 

A Spira, nella regione tedesca della Renania, venne rinvenuta una bottiglia di vino che si potè datare con relativa precisione: fu tappata  tra il 325 e il 350 d.C.! è la più antica bottiglia di vino giunta a noi pressoché intatta.

I tempi cambiano, e l’ebbrezza alcolica viene oggi veduta come una minaccia sociale. Non stupisce dunque che, paventate ripercussioni sull’economia dei settori agroalimentare e della ristorazione portate dai limiti alcolemici imposti alla guida dei veicoli, si stiano sperimentando e diffondendo vini privi di alcol: vino analcolico! 

Odisseo, ai giorni nostri, avrebbe perduto allegria e loquacità e non avrebbe raccontato ad Eumeo le sue avventure.

Il vino privo d’alcol sembra una scoperta di uno o due anni fa. Non è però così. Ho sul tavolo un libro piuttosto datato, di quelli che molti anni fa richiedevano l’uso del coltello per tagliare le pagine per consentirne la lettura. 

Nel 1926 Il'ja Grigor'evič Ėrenburg, nel suo romanzo 13 pipe, scriveva: “… sulla pipa era inciso: “Pipa sistema del dott. Peterson … elimina catrame e nicotina …”. Naturalmente la pipa era fabbricata in Germania, da persone che avevano saputo inventare anche il caffè senza caffeina e il vino senza alcool …”.

Insomma, già da un secolo qualcuno, con l’ingegno e con la ricerca, combatteva contro il buon umore donato da Bacco e i benefici effetti portati dal Tabacco: aumento della vigilanza e dell’attenzione, miglioramento dell’apprendimento, riduzione dell’ansia …

Cosa accadrà a Venere?


Franco


Pipe del dott. Peterson

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