Onomastico


Che rabbia!

Mio fratello aveva due onomastici! Prima Pietro, il ventinove di giugno, e poi Lorenzo, con le stelle cadenti, il dieci di agosto. 

Due onomastici valgono due feste, con la torta fatta dalla mamma, e magari anche due regali. Piccoli, d’accordo, un onomastico non è poi una grande ricorrenza, ma anche se la festa è poco importante, si può gustare l’attesa d’un regalino, e poi la sorpresa.

Io avevo un solo nome e nemmeno un onomastico perché, sul calendario, di Santi di nome Franco non ne avevo mai trovati! Avrei dovuto accontentarmi di san Francesco, che mai nessuno avrebbe storpiato in Franco … oppure della festa di Ognissanti, che però mi pareva un onomastico tirato un po’ per i capelli. Poi nessuno mai aveva pensato di farmi gli auguri in quel giorno, il primo di novembre, o di cuocere una torta per me o di portarmi un regalino; anche se piccolo piccolo … mi avrebbe fatto piacere.

Avevo quindici anni: mi capitò a Cortina, durante una bella camminata in Val Travenanzes. Silvio, un mio amico di lassù, teneva nello zaino una bellissima baionetta, affilatissima, con la quale tagliava il pane e affettava il salame. Me la prestò perché potessi farmi anch’io un panino come si deve. Ne approfittai subito per tagliarmi la mano sinistra … una incisione perfetta, tutto intorno al pollice. 

Il pane non si taglia così - esclamarono i miei compagni di camminata, incaz… perché la gita finiva anzitempo. Scesi a valle con la mano fasciata col fazzoletto e tenuta alta sopra la testa per farla sanguinare un po’ meno. Sembrava facessi il saluto romano, però col braccio sbagliato! Arrivati sulla statale ebbi la fortuna di trovare subito un passaggio con l’autostop. In qualche modo Dario, mio cugino, riuscì ad indicare all’autista, un tedesco, dov’era l’ospedale di Cortina. Ci arrivai seduto sul sedile posteriore di un Maggiolino; aveva la capote di tela apribile e così potei sempre mantenere il mio saluto romano col braccio alto oltre il tettuccio di quella comodissima VolksWagen.

Mi ricucirono la ferita in fretta, senza anestesia per ridurre il costo della prestazione. 

Il medico, preparando la ricevuta, guardò il calendario: oggi è san Franco … hai scelto il giorno del tuo onomastico per regalarti un bel ricamo sulla mano … Geniale!!!

Son passati più di sessanta anni, e il ricamo si vede ancora. 

Non è una ferita da mostrare, però mi ricorda che anch’io ho un onomastico, in estate, anche se San Franco pare sparito dal calendario.


Franco



Commenti

  1. Puntuale il delicato racconto accompagna in contatto ideale l'inizio della mia settimana! Anch'io, (Franco), sono privo di onomastico, e per questo ho sempre mal sopportato il mio nome. Preferisco Franz, Frank e altre varianti esterofile per mascherarlo. Beati i Francesco! E a questo si aggiunga la triste associazione di "Franco"con gli anni '50 !del 900!!Vorrei proprio sapere chi ha malauguratamente ispirato i miei con questo nome "a metà ". Ma non è più possibile...

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  2. ... dimenticavo...pure cacofonico...

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