Streghe
6 luglio. Ci siamo lasciati alle spalle l’afa della pianura.
In valle il cielo era ancora luminoso, ma stava ingrigendo coprendosi di lacerti di nubi sbrindellate dal vento. Poi il buio, quasi improvviso, e un muro di pioggia, fitta, violenta, che ci ha nascosto la strada. A passo d’uomo siamo arrivati fin casa; lì le nubi hanno nuovamente ceduto all’azzurro qualche rapido spiraglio.
Il pensiero è andato all’autunno, ed ho subito cercato un maglione.
Però non ho acceso il fuoco nel fornello. Non è inverno … - non accendere! - ha brontolato lei all’ idea di scaldar casa nel pieno dell’estate.
Non era di sicuro tornato l’inverno, però il mattino ci ha donato la vista dei monti imbiancati.
Siamo venuti a trovare il fresco: ecco qua quel che cercavamo - le ho risposto, con una notte di ritardo, rabbrividendo davanti alla finestra aperta. - Non è mai stato così … non ho mai visto la neve a metà luglio! - ho continuato quasi brontolando.
Non è vero, ti dimentichi, succedeva quasi tutti gli anni - mi ha risposto lei mentre uscivamo di casa intabarrati per ripararci dal vento teso - invece di brontolare, goditi quest’aria sottile e pulita. Lo facevamo coi bambini piccoli, e la neve sul Brenta c’era anche allora, anche a luglio.
Non ho provato a propinarle una delle cento possibili considerazioni sui cambiamenti del clima negli ultimi cinquant’anni. Ho preferito sorridere al ricordo delle passeggiate nel bosco, dove gli alberi ci difendevano dal vento. Non dai bambini, che lì si scatenavano in continue battaglie a colpi di pigne, combattute coi cugini … quelli di sopra, dicevamo allora, inseparabili compagni di vacanza e di giochi.
Ti ricordi l’Ilaria? - ho domandato passando davanti alla cisterna che raccoglie le sorgenti per l’acquedotto - Zittendo … chi era? Fabio o Francesco? …. Faceva sentire al nostro piccolino lo scroscio dell’acqua nel serbatoio, e sussurrava: è la Strega dell’acquedotto che sta rimestando l’acqua nel pentolone per bollirci i bambini dispettosi! Ricordo … ricordo … - mi rispose lei - Ilaria bisbigliava: acquedotto … acquedotto … e con le mani ripeteva il gesto di rigirare la polenta nel paiolo! È stata forse la prima volta che ha avuto paura di qualcosa - ho aggiunto sorridendo al ricordo - ma poi comunque correva qua a bere l’acqua fresca che sempre zampilla dalla Casa della Strega.
Un ristoro per tutti, per gli uccellini e i caprioli … e per i bambini. Col caldo e col fresco!
Franco
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