Bisonte Indiano


È conosciuta col nome di Bisonte Indiano.

È una moneta americana, ricercatissima dai collezionisti di numismatica, anche se non è tra le più rare. Di sicuro una tra le più affascinanti. Basti pensare che è l’unica moneta, che io sappia, che non riporta il simbolo degli USA, l’aquila, e quello della fanciulla che impersona la Libertà.

Sul dritto è invece raffigurato il volto soddisfatto di un capo indiano; è anziano, ma porta ancora le penne, le insegne dei guerrieri. Sul verso è impresso un altro simbolo d’America: il bisonte.

La zecca americana cominciò a coniarla nel 1906; un nichelino, col taglio di 5 centesimi. Le ultime monete vennero prodotte alla fine del secolo passato. 

Nel 2006, per qualche anno, la Zecca americana provvide ad un nuovo conio di monete d’oro da 50 dollari, con le medesime figure impresse sul dritto e sul rovescio. Andarono a ruba tra gli appassionati di numismatica, ma la loro produzione venne sospesa per la crescente disparità tra il valore dell’oro da cui erano composte e quello nominale, in dollari.

I collezionisti vennero però compensati con un conio speciale: la Zecca, infatti, continuò a stampare i dischi del Bisonte Indiano, senza però indicarne il valore monetario, ma imprimendovi, sul verso, l’indicazione del peso, un’oncia, e del metallo da cui era composta: oro od argento col titolo 999. Si tratta dunque di monete commemorative, a ricordo di quelle di un tempo, che furono segno della grandezza del Paese.

Un Bisonte d’oro vale oggi più di 4000 dollari; quello d’argento si può acquistare con circa 40 euro. 

Anche questi dischi di metallo prezioso sono molto ricercati, pur se privi di valore numismatico.

Per questo motivo vengono spesso contraffatti, soprattutto quelli dichiarati d’argento puro: si possono acquistare on line, e c’è chi lo fa senza considerare le possibili truffe. Oddio, con pochi euro si acquista il piacere di stringere tra le dita un bell’oggetto, che racconta un pezzo importante della storia americana. 

A vederle, a me sono tornati in mente alcuni fumetti della mia infanzia, ed i western in cui le monetine di rame e i dollari d’argento componevano il piatto sul tavolo del poker.

Così ho acquistato anch’io una di quelle monete, pagandola pochissimo e dunque quasi con la certezza di comperare un tarocco

Ero comunque contento! Avrei potuto infatti soppesare quel mitico dischetto di metallo, datato 2024 e certificato, sulla ricevuta, come composto d’argento puro. Quando l’ho ricevuta ne ho studiato ogni particolare, e mi sono accorto che il “falsario”, forse non conoscendo i caratteri delle lingue occidentali e le parole inglesi, aveva sbagliato ad usare il conio: invece di quello con la scritta fine silver posta sotto all’immagine del bisonte aveva usato quello con la dicitura fine gold, oro puro! Con tanto di punzone della Zecca USA. 

L’ho pagato meno di uno di vero argento, ma ho ricevuto un Bisonte indiano d’oro 9999! Una vera fortuna, arrivata fino a me, per posta, dalla lontanissima e misteriosa Cina!


Franco



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