Morti
Si andava a piedi, al cimitero.
Ci andavamo tutti, insieme, tranne i nonni che faticavano a camminare.
Lo ricordo, anche se avevo pochi anni e la mia memoria comincia a sfumare. Mi piaceva camminare lungo lo stradone, dove c’erano vetrine dentro cui sbirciare, come quella di biciclette che esponeva anche Vespe, e Lambrette. Mi tiravano subito via: dai … non perdiamo tempo, che la strada è lunga - mi sgridava il papà. Era davvero lunga, la strada per il cimitero anche se il papà conosceva una scorciatoia che tagliava per i campi che allora stringevano ancora la città. Ecco perché viene detto Campo Santo, mi veniva da considerare guardando le stoppie del granturco che spuntavano ingiallite, rugginose, dalla terra scura e umida di rugiada. Prima di lasciare lo stradone avevo strillato per potermi fermare a far la pipì nel Vespasiano, forse l’ultimo rimasto in città. La mamma, inorridita, mi aveva dato uno strattone. Non è un posto dove andare - sussurrava - è sporco … ci vanno gli ubriachi!
Mi restava il lavatoio. Quello doveva essere per forza pulito, con tutta quell’acqua che scorreva nelle vasche di pietra. Niente da fare! Ti bagni - mi sgridava, tirandomi via - e poi ti ammali!
C’era profumo nell’aria, il profumo inconfondibile delle cose buone da mangiare … zucchero fuso, caramello, frutta candita … veniva dalle bancarelle variopinte con tutte le delizie di questo mondo, proprio accanto alla porta di … dell’altro mondo! Smaniavo per i bastoncini bianchi e rossi, come i colori della squadra di calcio per cui impazziva mio fratello Fernando; ma questi erano una cosa seria … zucchero arrotolato e piegato a forma di manico d’ombrello, come quello sul braccio del papà. E poi nuvole di zucchero filato … che delizia doveva essere … candido e vaporoso … No! Niente dolci … dopo, forse, quando avremo salutato i nonni … Ma sono a casa! - protestavo - mica ci sono a casa questi dolcetti …
Non ricordo se mai ho succhiato i bastoncini di zucchero colorato all’uscita dal cimitero. Tutte quelle tombe, e le fotografie di chi era mancato, anche quelle dei tre fratellini morti per la febbre gialla, subito dopo la Grande Guerra, e le preghiere per tutta quella gente che mai avevo conosciuto … insomma, uscito dal cimitero, avevo solo voglia di scappare, di tornarmene a casa, al calduccio, tra i miei giochi.
Franco
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