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  Una vita Ogni tanto sfoglio le cartelle in cui ho sistemato, un po’ in disordine, i miei ricordi di famiglia. Mi fermo spesso a studiare le fotografie. Quando le collocavo nella mia raccolta, annotavo i nomi, i luoghi e le date. Queste furono scattate nel 1939 e nell’anno successivo, al Lido di Jesolo, dove la mia famiglia andava a trascorrere un po’ di vacanza al mare.   Mi intenerisce guardare com’erano la mamma e il papà sei e sette anni prima che io venissi al mondo. E mi piace anche leggere le espressioni sul viso dei miei fratelli, che erano bambini sereni, pieni di vita e di voglia di giocare.   E poi … c’è anche la famiglia dello zio Gianni e della zia Maria, cui la mamma era legatissima; le loro figliole, Luisa e Gianna, erano quasi sorelle per Fernando, Pierlorenzo, Maria Luisa e Raffaella, i miei fratelli. Nel gruppo intravvedo anche zia Ada, altra cugina che la mia mamma adorava.   Avverto una stretta allo stomaco. Qualcosa non va?   Torno con la m...
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Femminelle A Napoli, detta al maschile, la parola significa tutta un’altra cosa. A Villabalzana, come ricordava Fernando, con quel nome si indicavano i getti da eliminare nelle piante di pomodoro.   A lasciarli, il fusto finisce col sostenere a fatica un groviglio di rami; qualcuno dà fiori, e poi a volte dona qualche pomodoro. Ma i rami sono troppi, e si fanno competizione, si danno ombra l’uno con l’altro, si rubano lo spazio disponibile e, soprattutto, si devono dividere l’acqua e i nutrimenti che le radici riescono a recuperare da terra.   Insomma, l’orto diventa un bosco improduttivo di piante verdi di pomodoro. Mio fratello scuoteva la testa guardando il nostro orto , quel misero pezzetto di terra che ci ostinavamo a coltivare davanti a casa.   Incapaci, siete incapaci , sembrava volesse dirci.   Poi, brontolando, passava tra le file di piantine e con le unghie recideva le femminelle . Lasciatele per terra, restituiranno in fretta quello che hanno mangiato. È b...
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  Virus Sono malato. Molto malato. Sono anni, ormai, che i sintomi della mia malattia sono evidenti a tutti, ma non a me. Ero bambino e in camera mia, ben nascosti in una scatola di medicine dismessa dalla mamma, avevo cominciato ad accumulare pennini .   Dapprima erano pennini spuntati, tutti diversi tra loro; poi presi a scendere dal tabaccaio sotto casa per poter mettere nella mia scatolina tutti quelli disponibili sul mercato. Pochi anni più tardi qualcuno si arricchì pubblicando figurine da incollare su appositi album . Contribuii di sicuro alla fortuna del signor Panini, il più noto tra gli editori di questo genere di virus che colpiva tutti i bimbi italiani. Passavo ore a fissare le mie raccolte … sempre dolorosamente costellate di spazi vuoti, incolmabili anche ricorrendo al quotidiano scambio coi compagni di scuola.   Ogni anno dovevo smettere la collezione per esaurimento delle mie risorse monetarie: se avessi potuto accumulare risparmi maggiori, li avrei cer...
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Bacco e tabacco Nel libro XIV dell’Odissea, Omero narra dell’incontro di Ulisse con il porcaro Eumeo e coi suoi aiutanti. Vestito di stracci e con le sembianze di un vecchio, Ulisse racconta della guerra combattuta sotto le mura di Troia e poi del suo travagliato viaggio verso la patria lontana. Il vino gli scalda il cuore e gli scioglie la lingua. Omero così lo fa parlare: “ … è il vino che me lo comanda, il vino che rende folli e spinge anche gli uomini più saggi a cantare, a ridere scioccamente, a danzare;                                          e fa venir fuori discorsi che sarebbe meglio tacere. Ma, poiché ho cominciato a chiacchierare, non mi fermerò …” Otto secoli prima di Cristo, Omero dunque esaltava la benevolenza di Bacco e sottolineava la capacità del vino d...
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  Valori Il tempo è prezioso come l’oro ! - sosteneva il papà, che a me sembrava fosse sempre di corsa. Io volavo subito ad ammirare la pendola appesa al muro del salotto, l’orologio più grande della casa, e mi domandavo quanto potesse valere.   Per questo invidiavo lo zio Orio, che aveva il negozio pieno di orologi: doveva essere ricchissimo!   Chi ha tempo non perda tempo ! - mi diceva invece la mamma fissandomi coi suoi occhi azzurri come il ghiaccio facendomi capire che, tra i suoi figlioli, io ero il peggior perditempo, con la testa sempre tra le nuvole … ergo , destinato alla povertà. Il vero significato di questa affermazione me la chiarì Seneca, quando lo incontrai al liceo. Il suo pensiero, scritto con perfetta sintesi latina, mi parve subito chiarissimo e la traduzione mi riuscì alla perfezione. Ottenni un ottimo voto e la lode del professore. Ricordo che il filosofo, già duemila anni fa, sosteneva che la gente, restia a prestare il proprio denaro, si dimostrava...
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  Memoria Apelle figlio di Apollo / fece una palla di pelle di pollo / … tutti i pesci vennero a galla / per vedere la gran palla / di pelle di pollo / fatta da Apelle figlio di Apollo … Ho memoria di aver ascoltato per la prima volta questa filastrocca recitata dal papà, che mi teneva tranquillo dondolandomi sulle sue ginocchia.   Ricordo poi che Dario ed io   la si ripeteva a gara, come fosse uno scioglilingua, rincorrendoci tra i campi e i prati di Villabalzana. Molti anni più tardi scoprii chi era questo fantomatico Apelle. Me lo fece intendere, al Liceo, il professore di storia dell’arte: forse con un pizzico di ironia, a lezione disse che Apelle fu l’unico artista a conquistare fama imperitura pur non avendo lasciato ai posteri alcuna sua opera! Leggendo tra i libri dello studio del papà, scoprii che Apelle era stato il sommo pittore greco, ideatore, tra l’altro, della tecnica dell’affresco; le sue opere, però, erano letteralmente finite in polvere. A lezione ne par...
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The Oak Tree Lei s’era trascinata fino alla poltrona, affaticata per il pranzo. Nel silenzio, ancora seduto a tavola, io mi son lasciato andare ai miei pensieri.   Non è proprio così, John - mi scosse la voce forte di Ser Banks - guardi bene la foglia … il margine è più dentellato, più forte, più acuto.   Ma no, Ser Joseph , conosco bene questa quercia … è il simbolo della terra in cui son nato.   Ecco il perché del suo errore - ribatté duro, irritato, Ser Banks - io non le ho chiesto di disegnare i suoi ricordi giovanili, ma di riprodurre con cura ogni particolare dei reperti che io ho portato ad Oxford dalla mia spedizione. Tre anni di mare, prigioniero in una goletta priva di uno spazio solo a me riservato … nemmeno quello necessario all’osservazione e allo studio delle mie raccolte botaniche. Si figuri per l’igiene personale … Lei sta lavorando per la Royal Society . Deve esserne consapevole, e soprattutto all’altezza. Dunque precisione, accuratezza, nessun volo di...