Acquarello

Mi sento vecchio. C’è sempre qualche accidente che me lo ricorda.

Se ne va anche la memoria. Nel suo ultimo libro, L’età sperimentale, Erri De Luca racconta delle sue lunghe passeggiate tra i boschi e anche delle arrampicate affrontate su ripide pareti di due-trecento metri. De Luca non sente il peso dei suoi settantacinque: non ha problemi alle ginocchia o alle spalle. Se non bastasse, racconta di rinfrescare di continuo le molte lingue che conosce, anche l’ebraico antico che continua a studiare ogni mattina, al risveglio, verso le cinque. 

A lui la memoria non difetta! La mia, se mai c’è stata, spesso mi lascia solo. Spaesato, a tutte le ore.


Molti anni fa una laureanda stava sviluppando la tesi in Cadore, dove rilevava il limite superiore degli alberi, ai piedi della Croda da Lago, una delle meraviglie delle Dolomiti. Venne a mostrarmi i suoi appunti e vidi che il quaderno su cui annotava le osservazioni era decorato da decine di piccoli disegni acquarellati. 

Che meraviglia! - esclamai - come mai tutti questi disegni quando hai scattato decine e decine di foto? 

Solo così riesco ad esprimere lo stupore che mi hanno trasmesso alcuni luoghi che ho veduto - mi rispose, spiegandomi il senso del termine stupore che aveva impiegato in quel contesto. 

Mi fece dono d’uno di quei suoi acquerelli, che io impiegai per sviluppare una nota pubblicata su di una rivista di divulgazione ecologica. Sto cercando quel disegno acquerellato e il mio scritto; non riesco nemmeno a trovare una traccia che mi conduca dove ho “nascosto” quel piccolo capolavoro. 

Ricordo però che in quella mezza pagina colorata di quaderno era contenuta l’essenza delle Dolomiti, della durezza dell’ambiente d’alta quota, della forza dimostrata dai larici nella conquista degli ultimi spazi in cui gli alberi resistono in montagna. 

Stupefacente, appunto.


Anche Paul Signac, nei primi anni del secolo passato, salutava gli amici più cari inviando loro lettere o cartoline in cui segnava il senso dello stupore provato di fronte a qualche scorcio di paesaggio: quegli acquerelli conservano l’essenza dei luoghi visitati dal pittore, che amava il mare e  il lavoro dei pescatori.


Franco



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