L’adieu


Inizio estate rovente!

Il termometro che ho sistemato in giardino, all’ombra e all’altezza degli occhi, segna quasi trentasei gradi.

Meglio stare in casa: qui il condizionatore mantiene anche l’umidità a livelli accettabili.

Ho creato un po’ di penombra giocando con le tende e le tapparelle. Così posso sognare d’essere in montagna, nel bosco. Che misero sogno! … sento, lontani, i rumori della città; anche l’odore dell’aria è quello dell’asfalto reso molle dal sole … si mescola con quello delle auto che vanno … ma dove vanno? - mi chiedo buttandomi in poltrona. Resisto pochi minuti, e mi devo alzare per sfuggire all’abbraccio mortale della pelle rossa con cui è foderata. 

Che errore la pelle - ho pensato - d’inverno, quando ho comperato la poltrona, non ho considerato la canicola dell’estate. 

Da quella comoda da riposo mi trasferisco allora sulla poltroncina Thonet, che ha la seduta di paglia di Vienna e il sottile schienale di legno di faggio piegato a vapore: non proprio comodissima, ma è un trionfo per la circolazione dell’aria, e per la traspirazione!

Attraverso la tenda e le palpebre socchiuse filtra la luce abbacinante del mezzogiorno. Cerco di evitare il riverbero torcendo il collo; scomodo e quasi doloroso. Decido allora di girare la Thonet, ma così allungo le gambe fin quasi in mezzo alla stanza e intralcio il cammino di chi mi passa davanti. 

Se facessi qualcosa anche tu - sento brontolare - non penseresti all’afa … vai nel tuo studio, e fatti venire qualche idea! Magari un post, sì, dai, pensa ad un post

Affronto le scale a chiocciola … la rampa mi porta sedici gradini più in alto. 

Salendo, la temperatura diminuisce … - sorrido al ricordo delle mie lezioni d’ecologia - …la temperatura cala di circa mezzo grado ogni cento metri di quota 

Ora, qua in casa, sperimento che la temperatura cresce! La sensazione è che aumenti di un un grado ogni quattro gradini! 

Qualcosa non funziona - sorrido - devo rivedere le mie lezioni!

Lo studio è un forno, e il ronzio del computer mi irrita come una musica metal sparata a tutto volume. 

Trovo la soluzione: tra i mille dischi registrati nel computer scelgo Chopin. I valzer vanno benissimo … coprono il ronzio, non richiedono troppa attenzione e fanno anche scordare l’aria rovente. 

Un post - ripeto brontolando - scrivi un post … che idea del cavolo!

Nel disordine del mio desktop cerco la cartella in cui ho accumulato i vecchi post. La trovo quasi per caso … Eccola qua - esclamo soddisfatto della scoperta - … dio mio … ne ho già pubblicati 522! Ma che post vuoi che scriva? Dopo aver letto 522 pagine di cretinate, di certo più nessuno può avere la tentazione di visitare il mio blog. È meglio che non scriva più ...

Ci penso un po’. È Chopin che mi fornisce la soluzione … niente testo, solo un titolo: L’Adieu!

Come dire … basta, mi fermo qua …

Un dubbio … ma se poi fosse solo un arrivederci?


Franco


Commenti

  1. ...a memoria ricordo la testuale citazione scritta nel volume 1 di Ecologia "fattori abiotici" del Susmel (ma che avevi scritto tu, prof Franco Viola) ed è "la temperatura scende di 1 grado C ogni 180 m". qual è la più pratica? Per me quest'ultima, anche perché ormai è quella che conosce tutta la mia famiglia e che enunciavo con enfasi ogni volta che da Verona salivamo alla Sega di Ala, (1300 m, la mia Villa balzana)sito dove crescono i faggi a sezione quadrata...e, ancora ricordo bene la profetica citazione della Co2 che sarebbe aumenta da 320 a 360 ppm.cosa puntualmente successa ...Tutto questo è inciso profondamente nel mio scibile cerebrale e, da solo sarebbe bastevole per sollecitare ancora la tua perfetta scrittura! Grazie, Franco... scrivi ... scrivi
    .. scrivi !

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